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(fonte Conflitti e strategie)
Questo è uno dei primi articoli del Prof. Gianfranco La Grassa, economista e saggista, che viene ospitato in questo sito. Gianfranco La Grassa è professore emerito di politica economica alle università di Pisa e Venezia(quì una sua breve biografia con le ultime sue pubblicazioni). Ha scritto decine di saggi pubblicati con le più importanti case editrici italiane, da Editori riuniti a Feltrinelli, e parecchi suoi studi hanno avuto traduzioni in varie lingue.
Per fare conoscere il pensiero di Gianfranco La Grassa viene pubblicato in altre pagine una introduzione che scrisse qualche anno addietro il compianto Costanzo Preve.24 febbraio 2018.
A “Matrix”, il “badoglio” ha affermato – oltre
alla faccenda sulla speculazione, ecc. – che lui conta di arrivare al 25%
e il cdx al 45%. O è deficiente, e non credo sia arrivato alla completa
demenza senile, oppure sta dicendo pari pari quanto intende fare. Vuole comunque
avere più voti di Salvini e Meloni insieme (e il primo ha pure il suo
Jago in casa: Maroni). Dopo di che, si procederà a tentare il “governo
del presidente” (per dirla alla d’Alema) o, detto più terra
terra, dell’“inciucio”. A “Linea notte”, poco fa,
ho però sentito dire che, dai sondaggi attualmente in circolazione (presso
i giornali restii a stampare quelli più realistici), Pd e F.I. insieme
non dovrebbero avere i numeri sufficienti. Quello che in molti si aspettano è l’appoggio
di LeU al suddetto governo del pateracchio. Adesso tra questo “distaccamento” del
Pd e la “casa madre” è forte la polemica. E perché?
La risposta è molto semplice. Ci sono fior di elettori della vecchia tradizione
di “sinistra” che non sopportano Renzi; si asterrebbero se capissero
dove andranno a finire i loro voti. Il “distaccamento” deve recuperarli;
poi, quanti più voti riuscirà ad avere, tanto più otterrà dai “partiti
dell’inciucio” per porre in atto il progetto pienamente appoggiato
anche dai vertici della UE. Anche così, tuttavia, è difficile il
conseguimento dei voti per l’inciucio. C’è però, come
già detto, l’Jago della Lega e svariati voltagabbana pronti a passare
da un campo all’altro. L’unica reale alternativa potrebbe essere
che Lega e “5 stelle” la smettano di guardarsi di traverso (ma adesso
comunque lo devono fare) e accertino se i loro numeri possono bastare. Sarebbe
indispensabile, io credo, che anche la Meloni entrasse nella partita; e ciò potrebbe
esserle difficile e magari perderebbe parlamentari se lo volesse fare. In ogni
caso, il fuoco di fila, concentrico, contro i “5 stelle” (cui, si
sarà notato, non partecipa la Lega) è dovuto alla preoccupazione
del “vile nano” di non poter ottemperare alla promessa fatta ai vertici
UE di “battere i populisti” e di fare un governo di assoluta fedeltà europea.
Tutto si può raccontare salvo che questo ceto, che di politico non ha
un bel nulla, stia pensando agli interessi del paese. In ogni caso, il nemico
da battere, inutile fare confusione in merito, è proprio il "traditore" di
sempre, la "quinta colonna" nel centro-dx. Se costui arrivasse dietro
la Lega, opererebbe egualmente i suoi sporchi disegni, che sarebbero in tal caso
molto più difficoltosi. E pure i vertici UE potrebbero indispettirsi e
togliergli ogni stampella.
Giù 4 grafici dei sondaggi relativi alle elezioni politiche del 4 marzo 2018. C'è da dire che negli ultimi tempi i sondaggi(vedi brexit, referendum italiano, Trump) non hanno azzeccato i risultati. Probabilmente i sondaggisti non hanno tenuto in considerazione gli incerti e coloro che si sono decisi ad andare a votare solo negli ultimi giorni, se non ore.
Movimento 5 Stelle
Tendenza a favore: Ipsos (28,6%)
Tendenza a sfavore: Bidimedia (25,3%)
Partito Democratico
Tendenza a favore: Piepoli (24,5%)
Tendenza a sfavore: Ixè (21,5%)
Forza Italia
Tendenza a favore: Tecnè (18,3%)
Tendenza a sfavore: SWG (15,2%)
Lega Nord
Tendenza a favore: Noto Sondaggi e Bidimedia (14,5%)
Tendenza a sfavore: Ixè (10,8%)
Liberi e Uguali
Tendenza a favore: Piepoli (6,5%)
Tendenza a sfavore: Noto Sondaggi (4,5%)
Fratelli d’Italia
Tendenza a favore: Piepoli, Demopolis e Tecnè (5%)
Tendenza a sfavore: Bidimedia (3,9%)
+Europa
Tendenza a favore: Demos&pi. e Ixè (3,5%)
Tendenza a sfavore: Lorien Consulting (1,2%)
Noi per l’Italia-UDC
Tendenza a favore: Noto Sondaggi e Piepoli (3%)
Tendenza a sfavore: Lorien Consulting (1,2%)
Civica Popolare
Tendenza a favore: Lorien Consulting (1,2%)
Tendenza a sfavore: Euromedia Research e Piepoli (0,5%)
Insieme
Tendenza a favore: EMG (1,6%)
Tendenza a sfavore: Ixè (0,6%)
Di seguito i dati riguardanti le coalizioni elettorali:
Movimento 5 Stelle
Tendenza a favore: Ipsos (28,6%)
Tendenza a sfavore: Bidimedia (25,3%)
Centrosinistra
Tendenza a favore: Piepoli (29,3%)
Tendenza a sfavore: Tecnè (26%)
Centrodestra
Tendenza a favore: Tecnè (39%)
Tendenza a sfavore: SWG (35,2%)
Liberi e Uguali
Tendenza a favore: Piepoli (6,5%)
Tendenza a sfavore: Noto (4,5%)
Fonte: termometropolitico.it
24 febbraio 2018. Dai grafici soprastanti si arguisce che il M5S dovrebbe essere il partito che raccoglierà più voti. Inoltre che la coalizione del centro destra dovrebbe raccogliere più voti rispetto alle altre coalizioni e che comunque per governare dovrebbe avere un sostegno esterno. La situazione è ancora fluida se si considera che tra il 40 e il 50% degli italiani non ha ancora deciso per chi votare e se andare a votare. LeU raccoglierà i voti di sinistra che negli ultimi tempi si sono riversati su 5S? Il 5S riuscirà , se primo partito ad urne chiuse, a trovare un dialogo costruttivo con altri partiti per guidare il paese?(ndr)