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(fonte Conflitti e strategie)
Questo è uno dei primi articoli del Prof. Gianfranco La Grassa, economista e saggista, che viene ospitato in questo sito. Gianfranco La Grassa è professore emerito di politica economica alle università di Pisa e Venezia(quì una sua breve biografia con le ultime sue pubblicazioni). Ha scritto decine di saggi pubblicati con le più importanti case editrici italiane, da Editori riuniti a Feltrinelli, e parecchi suoi studi hanno avuto traduzioni in varie lingue.
Per fare conoscere il pensiero di Gianfranco La Grassa viene pubblicato in altre pagine una introduzione che scrisse qualche anno addietro il compianto Costanzo Preve. Se non sbaglio, nella maggior parte dei referendum, in cui si chiede un parere
agli elettori, quando non si supera il 50% dei voti espressi la consultazione
viene considerata nulla, perché evidentemente il disinteresse per essa è decisamente
maggioritario. E in questo tipo di “democrazia” si contano appunto
le teste (raramente pensanti) che esprimono la loro convinzione. Sembrerebbe
quindi atteggiamento serio e responsabile non tenere conto delle elezioni in
Sicilia (46% degli elettori al voto) e ad Ostia (due terzi di astenuti). Invece,
pur manifestando qualche preoccupazione per questo fatto, si sta assistendo da
due giorni (e si continuerà ancora, siamone sicuri) a intense e “dotte” disquisizioni
sui vincitori e i perdenti. Tra l’altro, ormai da tempo immemorabile non
vengono riportati i voti bianchi e nulli. Credo si tratti di cifre molto modeste,
comunque era bene fornirle.
In ogni caso, la disaffezione degli elettori è manifesta. Tuttavia, osservando
(in Sicilia) la discrepanza tra voti per il candidato presidente e la somma delle
liste che lo appoggiavano (i “5 stelle” ne avevano una sola, la loro),
si constaterebbe che una somma ragguardevole di voti espressi sulle liste di “centro-sinistra” si
sarebbe riversata sul pur perdente candidato “grillino”. Nel “centro-destra”,
invece, liste e candidato (vincente) andrebbero di pari passo. Molti giornalisti
e commentatori ne hanno concluso che probabilmente anche gran parte della enorme
massa di astenuti sono “sinistri” del tutto malcontenti dei loro
rappresentanti ufficiali. Può certo essere. Tuttavia, la questione centrale è la
disaffezione crescente verso questo ceto politico, scadente come mai si è verificato
nel nostro paese; e del resto sembra di poco migliore (cioè meno peggiore)
in tutta Europa, sintomo di una decadenza veramente preoccupante e che non si
sa se sia rimediabile o meno, comunque non in tempi brevi.
Non starei a trarne indicazioni di breve momento, soprattutto relative alle prossime
elezioni. Poche considerazioni, tanto per dire qualcosa. Le difficoltà di
Renzi sembrano accresciute, ma starei attento a considerarlo ormai fuori gioco
o quasi. L’aver incontrato pochi giorni fa Obama (notiziola ritenuta di
poco conto) mostra che il leader piddino gioca sulla possibilità che il
vecchio establishment americano riesca a far fuori infine Trump; e lui allora
apparirà come un “fedele nei secoli”. Si continua a far finta
che siamo indipendenti e invece, come ha detto Bannon con sincerità legata
ad una nuova strategia, noi (e non solo noi) siamo un “protettorato” del
paese ancora predominante. Chi vincerà alla fine nel contrasto acuto che
laggiù si è aperto riconoscerà quali dovranno essere i migliori
governanti nei “protettorati”. D’accordo: Bannon ha anche affermato
che gli Usa non hanno più vero interesse a questi protettorati; ma qui
ha detto una piccola bugia, volendo in realtà significare che una eventuale
vittoria e permanenza del neopresidente richiederà buoni rimaneggiamenti
nel personale politico europeo (e italiano in specie). Mentre si affrancheranno
probabilmente in tempi medi Giappone e Corea del Sud, andando in tal caso ad
accrescere il multipolarismo nel sistema delle relazioni internazionali.
Tornando a noi, ci saranno forse maggiori difficoltà per le possibili
soluzioni governative in Italia se le prossime elezioni si faranno presto e andranno
a finire come indicato dalle attuali previsioni, che potrebbero però cambiare,
anche se non in senso diametralmente opposto. Al Pd non sembra conveniente restare
attaccato a coloro che stanno alla sua “sinistra”, malgrado questa
speri in un minimo di rinascita se avrà tra le sue fila Grasso. Non è escluso
che a Renzi si prospetti la necessità di non porsi quale premier per favorire
un qualche accordo al fine di varare il famoso governo raffazzonato “per
il bene del paese”. Anche Pd e F.I., da soli, dubito però che ce
la faranno a costituire una maggioranza. E del resto Toti (figura rilevante nel
secondo partito) non sembra favorevole a liquidare la Lega, che del resto, dati
i numeri dei parlamentari, sarà probabilmente necessaria alla costituzione
del suddetto governo. Nemmeno Berlusconi, immagino, sarebbe credibile come premier;
dovranno trovare un compromesso. Forse qualche “tecnico” (tipo Draghi),
ma non necessariamente.
Sia chiaro che, per quanto mi riguarda, penso male di tutte le attuali formazioni
politiche. Tuttavia, spero fallisca l’attuale campagna concentrica – e
veramente esasperata perché si avverte che il suo fallimento renderebbe
più deboli Pd e “centro-destra”, rendendo quindi più complicato
e comunque precario un loro accordo – condotta da F.I. e “centro-sinistra” contro
i “5 stelle”. In questa situazione – finché non si capisce
che le elezioni non risolvono i nostri problemi – è allora bene
che questi ultimi, pur limitati e piuttosto inetti (e anche un po’ ridicoli),
restino in sella e rendano numericamente difficile il cosiddetto “inciucio”.
Anche perché – dopo tutte le chiacchiere sul “nano” quale
argine al populismo e destra “estrema”, ecc. – vedere che Pd
e F.I. non bastano e che bisogna trascinarsi dietro Lega (e quindi anche FdI)
creerebbe un forte malumore in settori non indifferenti del partito di Renzi;
e anche dall’altra parte, molti elettori leghisti e fratellitalioti non
sarebbero molto soddisfatti. Insomma, si creerebbe una situazione interessante;
soltanto, però, se i pentastellati resisteranno all’attacco concentrico.
Oltre che pasticcioni, sono pur essi fondamentalmente legati alla politica estera
di sottomissione sostanziale agli Stati Uniti (chiunque comanderà in questo
paese); ma l’importante, nel breve periodo, è che non vada in porto
il disgustoso e pestilenziale “mercanteggiamento” tra sedicenti “sinistri” e “destri”.
L’Italia deve restare in questa situazione di disagio dovuto al malgoverno
con crescente disaffezione della popolazione verso gli attuali politicanti. Non
ci sarà la stessa astensione delle elezioni siciliane e ostiensi, ma l’importante è che
questa si attesti alle elezioni politiche intorno al 40% almeno. Sarà soprattutto
dovuta a elettori “di sinistra”? Questo lo vedremo. Certamente, non
mi convince chi si illude su formazioni come “Casa Pound”. Non c’entra
nulla il populismo o il fascismo, accuse di puro comodo e solo irritanti per
la loro malafede. Il problema è che occorrono nuove idee trascinanti e
poi la nascita di organizzazioni politiche, che sappiano cavalcare il malcontento
senza manovrine e ideuzze per raccogliere un po’ di voti e inviare qualche
loro caporione a prendersi quel bel gruzzolo con cui sono retribuiti i parlamentari.
Occorre ben altro “orientamento”. Per il momento, però, non
si constata la nascita di vere nuove organizzazioni “di sfondamento”.
Quindi, speriamo semplicemente che continui ad aggrovigliarsi la situazione politica,
rendendo vani i tentativi di una tranquilla governabilità da parte dei
maneggioni attuali ai danni della popolazione italiana. Deve crearsi una crescente
ingovernabilità; questa la speranza per gli anni a noi più prossimi.
E poi speriamo…..
PS Ho sentito da poco in TV le dichiarazioni di Berlusconi secondo cui “hanno vinto i moderati”. Lega e FdI si sentono tali? Il “nano” vuol mettere il cappello sulla vittoria e precostituirsi la posizione di decisivo intrallazzatore per garantire il prossimo governo italiano, dandosi da fare anche in sede europea per rendersi sempre più ben accetto all’interno del “partito popolare” del continente quale argine nei confronti del populismo e delle “destre estreme”.
Candidati e liste | Voti | % | Seggi |
---|---|---|---|
Nello Musumeci | 830.821 | 39,85 | 7 |
Forza Italia | 315.056 | 16,37 | 12 |
Popolari e Autonomisti | 136.520 | 7,09 | 5 |
Unione di Centro | 134.124 | 6,97 | 5 |
#Diventerà bellissima per la Sicilia | 114.708 | 5,96 | 4 |
Fratelli d'Italia-Noi con Salvini | 108.713 | 5,65 | 3 |
Totale coalizione | 809.121 | 42,04 | 29 |
Giancarlo Cancelleri | 722.555 | 34,65 | 1 |
Movimento 5 Stelle | 513.359 | 26,67 | 19 |
Fabrizio Micari | 388.886 | 18,65 | - |
Partito Democratico | 250.633 | 13,02 | 11 |
Sicilia Futura - PSI | 115.751 | 6,01 | 2 |
Alternativa Popolare - Centristi X Micari | 80.366 | 4,18 | - |
Micari Presidente | 42.189 | 2,19 | - |
Totale coalizione | 488.939 | 25,41 | 13 |
Claudio Fava | 128.157 | 6,15 | - |
Cento passi per la Sicilia | 100.583 | 5,23 | 1 |
Roberto La Rosa | 14.656 | 0,70 | - |
Siciliani Liberi | 12.600 | 0,66 | - |
Totale alle liste | 1.924.602 | 62 | |
TOTALE | 2.085.075 | 70 |
Provincia | M5S | FI | PD | CP-MpA | UdC | Sic. Fut. | #Div. Bell. | FdI-NcS | Cento passi | |||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Voti | % | Voti | % | Voti | % | Voti | % | Voti | % | Voti | % | Voti | % | Voti | % | Voti | % | |
Agrigento | 47 479 | 27,35 | 18 375 | 10,58 | 18 525 | 10,67 | 22 442 | 12,93 | 20 643 | 11,89 | 13 694 | 7,89 | 4 644 | 2,68 | 4 068 | 2,34 | 8 666 | 4,99 |
Caltanissetta | 28 376 | 29,24 | 16 383 | 16,88 | 10 128 | 10,44 | 6 353 | 6,55 | 7 322 | 7,55 | 7 501 | 7,73 | 8 393 | 8,65 | 4 177 | 4,30 | 3 129 | 3,22 |
Catania | 118 709 | 26,54 | 68 221 | 15,25 | 67 444 | 15,08 | 28 696 | 6,42 | 25 349 | 5,67 | 26 702 | 5,97 | 29 324 | 6,56 | 37 226 | 8,32 | 20 583 | 4,60 |
Enna | 21 424 | 32,72 | 9 949 | 15,20 | 14 707 | 22,46 | 4 584 | 7,00 | 1 687 | 2,58 | 3 155 | 4,82 | 2 350 | 3,59 | 3 434 | 5,25 | 2 153 | 3,29 |
Messina | 54 005 | 19,74 | 64 187 | 23,46 | 31 509 | 11,52 | 16 171 | 5,92 | 18 510 | 6,77 | 18 408 | 6,73 | 21 851 | 7,99 | 19 420 | 7,10 | 15 554 | 5,69 |
Palermo | 109 952 | 24,18 | 64 816 | 14,26 | 40 173 | 8,84 | 37 068 | 8,15 | 36 137 | 7,95 | 33 815 | 7,44 | 25 659 | 5,64 | 26 456 | 5,82 | 28 544 | 6,28 |
Ragusa | 34 074 | 31,56 | 18 474 | 17,11 | 17 660 | 16,36 | 2 804 | 2,60 | 1 938 | 1,80 | 838 | 0,78 | 14 694 | 13,61 | 3 827 | 3,55 | 10 212 | 9,46 |
Siracusa | 52 437 | 34,90 | 25 220 | 16,78 | 19 446 | 12,94 | 12 606 | 8,39 | 10 091 | 6,72 | 1 662 | 1,11 | - | - | 6 770 | 4,51 | 7 777 | 5,18 |
Trapani | 46 903 | 30,32 | 29 431 | 19,03 | 31 041 | 20,07 | 5 796 | 3,75 | 12 447 | 8,05 | 9 976 | 6,45 | 7 793 | 5,04 | 3 335 | 2,16 | 3 965 | 2,56 |
Totale | 513 359 | 26,67 | 315 056 | 16,37 | 250 633 | 13,02 | 136 520 | 7,09 | 134 124 | 6,97 | 115 751 | 6,01 | 114 708 | 5,96 | 108 713 | 5,65 | 100 583 | 5,23 |
TAG: Elezioni regionali Sicilia 2017, affluenza modesta, affluenza sotto il 50 per cento, voti dei partiti e percentuali, voti per provincia e percentuali, nome eletti all'Assemblea regionale siciliana ARS
Introduzione al pensiero marxista di Gianfranco La Grassa secondo Costanzo Preve