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M5S in Europa, in prima linea per la #pace
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(fonte Conflitti e strategie)
Questo è uno dei primi articoli del Prof. Gianfranco La Grassa, economista e saggista, che viene ospitato in questo sito. Gianfranco La Grassa è professore emerito di politica economica alle università di Pisa e Venezia(quì una sua breve biografia con le ultime sue pubblicazioni). Ha scritto decine di saggi pubblicati con le più importanti case editrici italiane, da Editori riuniti a Feltrinelli, e parecchi suoi studi hanno avuto traduzioni in varie lingue.
Per fare conoscere il pensiero di Gianfranco La Grassa viene pubblicato in altre pagine una introduzione che scrisse qualche anno addietro il compianto Costanzo Preve.
Altri due (mis)fatti provocati dai migranti negli ultimi due giorni: uno particolarmente
orrendo che vede protagonista un nigeriano e un altro meno terribile con un marocchino
in primo piano. Continuo a pensare che da entrambe le parti politiche (e non
solo politiche) implicate da questi accadimenti si insista nel dare risposte
sbagliate. Basta leggere i giornali: quelli della “destra” trasudanti
indignazione e rabbia con titoloni in primo piano; e quelli della “sinistra” più “distaccati” sia
nei titoli, sia nella cronaca, sia nella posizione in cui sono situati gli articoli.
Direi di essere più freddi e di meditare meglio il significato di quanto
sta avvenendo. Vediamo un po’. Indubbiamente, è ora di finirla con
il parlare semplicemente di profughi dalle guerre nei luoghi da cui provengono
i flussi migratori. Dobbiamo però innanzitutto ricordare come le guerre,
che principalmente contribuiscono a tali flussi, siano state provocate dagli
Usa con i loro sicari: sia nel nord Africa (vedi caso della Libia con Francia
e Inghilterra in primo piano) sia in Medioriente (vedi Siria con all’opera
gli estremisti islamici finanziati da Arabia Saudita, Qatar, in parte anche dalla
Turchia almeno per un buon periodo di tempo; e inoltre l’intervento dei
curdi, ecc.). Comunque, la maggior parte dei migranti (si parla dell’80%)
non sono profughi, ma masse costituite prevalentemente da giovani maschi, anche
relativamente benestanti poiché pagano fior di quattrini per andarsene
dai loro paesi in evidente ricerca di migliori occasioni, che vengono però sostanzialmente
inventate da chi si procura ottimi guadagni (e non si tratta solo degli scafisti,
bensì anche di organizzazioni falsamente umanitarie).
Gli “accoglienti” – le “sinistre” europee, ma oggi
soprattutto quelle italiane – spingono ad ingigantire tali flussi ed è quindi
evidente la creazione di enormi ingorghi (anche se molti di questi illusi muoiono
in mare; e questa colpa ricade interamente sulle spalle degli “umanitari”).
Arrivati in così grandi quantità nel nostro paese (altri governi
europei hanno agito nello stesso modo, ma sembra si stiano attrezzando a minori
afflussi), è ovvio che non trovano affatto un’accoglienza degna
di questo nome; solo le verminose “sinistre” (tutta gente dei “quartieri
alti”) possono fingere che lo sia. Anche nei centri di “raccolta”,
nella maggior parte dei casi, troviamo mascalzoni che ci guadagnano bei soldi.
E tali centri sono effettivamente dei luoghi dove gli “accolti” vivono
pessimamente sotto tutti i punti di vista. E quando trovano lavoro, l’ottengono
in condizioni ultraprecarie e a paga bassissima, che naturalmente nuoce anche
alle leve lavorative nostrane, di cui si racconta, da parte dei bugiardi al governo,
una crescita dell’occupazione; all’80% precaria (basta lavorare un’ora
alla settimana per essere considerati occupati) e con paga mensile media ben
al di sotto dei 500 euro (ovviamente senza ferie pagate, tredicesima e via dicendo).
E si è sbattuti via non appena non si serve più.
Cerchiamo di capire cosa proveremmo noi se ci promettessero una sorta di avanzamento
sociale ed economico di buon livello in “nuovi paesi” e poi, arrivati
a destinazione, ci trovassimo in condizioni di vita pressoché disumane.
Non mi sorprende affatto che cresca la rabbia e il tentativo di arraffare qualcosa.
Naturalmente con un degrado psicologico e un arretramento – per una parte
dei nuovi arrivati, che non è proprio la parte maggioritaria, ma comunque
abbastanza numerosa – verso mentalità molto aggressive, che certamente
portano poi ad atti efferati o come minimo al furto (con metodi assai “sbrigativi”)
e talvolta alla violenza sessuale.
E’ necessario afferrare perché questa “sinistra” – che
proviene da lontani lidi, in cui le masse erano quelle effettivamente popolari
e i dirigenti inseguivano ben altri obiettivi – è ormai fracida
e putrida, diffonde infezione in ogni dove. E’ lei a promuovere l’immigrazione
per una sorta di versione moderna – e internazionalizzata – di guerra
tra i poveri. E’ la “sinistra” che deve essere perseguita e
possibilmente debellata e “sterilizzata”. Invece, le sedicenti opposizioni
dette di “destra” – perfino quelle accusate di populismo per
non parlare di quelle “moderate”, accomodanti (con la “sinistra”) – si
accaniscono troppo sugli effetti, i migranti, mentre andrebbero invece combattute
le cause, questi ceti ultrabenestanti che giocano all’umanitarismo mentre
cercano di rallentare il loro più che evidente disfacimento, il loro totale
degrado intellettivo, l’abbrutimento spirituale, l’insulto continuo
alla nostra civiltà.
Ci sono senza dubbio membri delle opposizioni che criticano quelli dell’attuale
maggioranza per l’eccesso nell’afflusso di migranti e vogliono che
sia messo uno stop a quest’ultimo. Tuttavia, si evita di cogliere il fulcro
della questione. Tutto sommato, sembra che i falsari dell’umanitarismo
siano creduti in fondo sinceri e soltanto ingenui e quindi dannosi per questa
loro debolezza troppo “sentimentale”. E s’insiste sulla quantità di
criminali o addirittura di veri e propri terroristi che allignerebbero tra coloro
che sbarcano sulle nostre coste. Così facendo, si alimenta in effetti
l’odio reciproco tra masse popolari pur diverse per tradizioni, abitudini,
prerogative culturali e via dicendo. Si rischia di far schierare la maggioranza
dei migranti con i mascalzoni che li hanno “allisciati” perché pensano
di potersene servire un giorno; e non semplicemente come massa di votanti bensì pure
come possibili “mercenari” da utilizzare per allontanare l’ormai
inevitabile momento del tramonto definitivo.
E’ invece necessario, credo, far capire ai nuovi arrivati che sono stati
ingannati da autentici delinquenti, tenacemente abbarbicati ai loro privilegi;
che li si comprende nella loro rabbia e delusione, ma che non possono d’altra
parte essere accettati atti di inaudita e selvaggia violenza e che qui non c’è affatto
posto per tutti (e in un breve volger di tempo). Occorre che gli arrivi siano
assai più contenuti, ci possa essere non tanto la mitica “integrazione” propagandata
appunto dai manigoldi della”sinistra”, ma certamente una civile convivenza
e, tutto sommato, una vivificante collaborazione. E uno degli elementi decisivi
di quest’ultima deve essere la comune partecipazione all’esemplare
storica punizione dei falsi e ipocriti “accoglienti”, che vanno spazzati
via in pieno accordo tra tutti quelli che hanno compreso la loro infamia; appunto
senza distinzione di colore della pelle e di appartenenza ad etnie diverse (e
che devono restare diverse proprio nel rispetto reciproco).
Sul fatto che questa presunta “sinistra” faccia continuo sfoggio – e
perfino con argomentazioni di particolare ignoranza storica – di “antifascismo”,
falso tanto quanto l’umanitarismo “accogliente”, abbiamo già avuto
modo di discettare a lungo; e insisteremo nello smascherarla per contrastare
questo ributtante atteggiamento. E sia chiaro, a scanso di equivoci, che non
sarà l’altrettanto presunta “destra” a risolvere i nostri
mali sempre più gravi. Solo se un giorno arriverà infine quello
che in passato ho indicato quale “grande chirurgo”, risplenderà nuovamente
il Sole; ma sulle attuali forze (im)politiche, prive di ogni barlume di idealità,
dovrà scendere la notte.
Sopra una mappa geo-politica che evidenzia le maggiori rotte di migranti di provenienza dall'Africa nel corso del 2017 tratta da http://www.syrround-eu.org/2017/01/10/routes-toward-italy-narrated-immigrants/