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Lo Cunto de li cunti di Giambattista Basile commentato da Salvatore La Grassa

Don Giovanni di Mozart Wolfgang Amadeus (1756-1791)


I personaggi sono:
Don Giovanni: giovane cavaliere molto licenzioso che passa la vita a sedurre le donne (baritono o basso).
Leporello: servitore di Don Giovanni. Trascrive le conquiste amorose del suo padrone su un catalogo (basso-baritono o basso).
Commendatore: il Signore di Siviglia e padre di Donna Anna; all'inizio dell'opera sarà ucciso da Don Giovanni poi tornerà sotto forma di statua per punirlo (basso o basso profondo).
Donna Anna: figlia del Commendatore e promessa sposa di Don Ottavio (soprano).
Don Ottavio: promesso sposo di Donna Anna (tenore).
Donna Elvira: nobile dama di Burgos abbandonata da Don Giovanni. Donna Elvira lo cerca affinché si penta delle sue malefatte (soprano o mezzosoprano).
Zerlina: contadina corteggiata da Don Giovanni (soprano o mezzosoprano).
Masetto: promesso sposo, molto geloso, di Zerlina (baritono o basso).
Contadini e Contadine: amici di Masetto e Zerlina (coro).
Servi: servitori e gendarmi di Donna Anna e Don Ottavio (coro).
Suonatori: suonatori di Don Giovanni (coro).
Demoni e Diavoli: entità infernali richiamate dalla statua del Commendatore per trascinare Don Giovanni all'inferno (coro).

Il dissoluto punito ossia il Don Giovanni ( K 527) è un'opera lirica in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart.

Commissionata dall'imperatore Giuseppe II, l'opera non andò tuttavia in scena per la prima volta a Vienna, bensì al Teatro degli Stati di Praga il 29 ottobre 1787. Una versione con qualche variante fu allestita per la prima a Vienna avvenuta il 7 maggio del 1788. Il librettista fu Lorenzo Da Ponte, un uomo di lettere, un prete che faceva tutt'altro che il servizio ecclesiastico, ed era al servizio dell'imperatore d'Austria. Lorenzo Da Ponte attinse a numerose fonti letterarie dell'epoca: sicuramente a un precedente libretto di Giovanni Bertati intitolato "Don Giovanni, o sia Il convitato di pietra " (libretto musicato da Giuseppe Gazzaniga, opera che debuttò il 5 febbraio 1787 al Teatro Giustiniani di S. Moisè a Venezia) apportandovi per altro importanti modifiche. Bertati aveva quasi certamente derivato il suo testo da un dramma in versi pubblicato nel 1630 dallo scrittore spagnolo Tirso de Molina, "Il seduttore di Siviglia e il convitato di pietra" (El burlador de Sevilla y Convidado de piedra). Altro importante scrittore commediografo che si occupò del tema del seduttore fu Molière con la tragicommedia "Don Giovanni o Il convitato di pietra". Da mettere in evidenza che sia Giovanni Bertati, sia Tirso de Molina ebbero una formazione ecclesistica, come Lorenzo da Ponte, e il secondo fu monaco dell'Ordine della Mercede. Questa è una osservazione da non sottovalutare perchè la Chiesa ebbe grossi problemi nel fronteggiare questi tipi collezionisti di imprese amorose. Facilmente i seduttori o diventavano bigami o erano coinvolti in duelli in cui morivano oppure uccidevano l'altro duellante. La famosa formula che si pronunciava fino a qualche decennio fa nei matrimoni religiosi, cioè "Se qualcuno ha qualcosa in contrario a che quest’uomo e questa donna siano uniti in matrimonio, parli ora o taccia per sempre", era anche un avviso contro l'operato dei seduttori, fra l'altro genitori di figli che quasi sempre finivano negli istituti di beneficienza, nei convitti per trovatelli. Molto spesso le donne sedotte dai tipi come Don Giovanni abortivano a rischio della vita. In questo caso le donne che abortivano ricalcavano la figura di Medea che uccide i figli avuti da Giasone. E proprio Giasone è messo all'inferno da Dante nella bolgia dei seduttori insieme ad adulatori e ruffiani. Il fulcro dell'azione del dramma giocoso di Mozart-Da Ponte è il problema di come contrastare l'operato dei seduttori. Don Ottavio, il fidanzato promesso di Donna Anna, è un pio cristiano osservante delle leggi civili e religiose. Mozart gli affida delle arie di stile haendeliano, con gorgheggi adatti per evirati cantori o falsettisti. Quindi da lui non ci si può aspettare la corsa al duello, ma semplicimente il ricorso a chi di dovere si deve interessare della faccenda. Le donne, infinocchiate dal seduttore, senza una dichiarazione scritta di promessa di matrimonio, non potevano avere nulla a pretendere, perchè essenzialmente il seduttore non ha usato violenza nei loro confronti, ma tutt'al più false promesse: e già dichiarare di avere subito violenza era mettere in piazza che in qualche maniera si aveva dato adito a che la violenza fosse consumata. Per esempio già uscire da sole dopo una certa ora era già quasi una prova della leggerezza morale della donna. Masetto nella lotta fisica con Don Giovanni ha la peggio perchè è inerme, non è educato alla lotta e allo sforzo fisico calibrato come il seduttore. Comunque quest'ultimo proviene dalla classe dei nobili, ha avuto una educazione militare, è un buon spadaccino, ha beni da dilapidare, ha una casina (come uso tra i nobili) appartata dove riceve le sue conquiste. E sicuramente del seduttore viene fatta una caricatura, una figura iperbolica: si noti come nell'aria dello champagne egli proclami che voglia aggiungere al suo catalogo altri dieci nomi entro la mattina successiva. Anche la "legge", l'autorità può far ben poco contro Don Giovanni e allora si cerca di redimerlo, emendarlo e soprattutto di farlo sposare( nel caso sia sposato il seduttore è anche perseguibile). Allora ecco che contro di lui si avventa il fantasma del morto di un nobile da lui stesso ucciso in duello. Quel nobile lo aveva sfidato a duello per onorare le virtù della figlia, Donna Anna, promessa sposa di Don Ottavio. Proprio il "signore di Siviglia", detto il "Commendatore", perchè ha lasciato buona memoria ai posteri ed è stata costruita dai suoi familiari e discendenti una statua in suo ricordo. Questa è la statua che, impersonando le buone creanze del mondo nobiliare e cavalleresco, porterà all'altro mondo e all'inferno Don Giovanni. Il problema del seduttore comunque rimane e per tanto tempo l'assassino per motivi di onore è stato protetto dalle leggi e la donna per tanto tempo non ha avuto il coraggio di denunciare un seduttore per violenza o per molestie ripetute.




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Dall'opera Don Giovanni Libretto dell'opera Don Giovanni
Overture by Lucas R.Frantz  
I Atto Notte e giorno faticar(Leporello)
Ah!Chi mi dice mai(Donna Ersilia) Madamina il catalogo è questo(Leporello)
Giovinette che fate all'amore Ho capito, signor sì(Masetto)
Là ci darem la mano(duetto) Dalla sua pace(Don Ottavio)
Fin ch'han dal vino(Don Giovanni) Batti batti o bel Masetto(Zerlina)
II Atto Eh via buffone (Don Giovanni, Leporello)
Metà di voi qua vadano(aria di Don Giovanni) Deh vieni alla finestra(Don Giovanni)
Vedrai carino (Zerlina) Ah Pietà! Signori miei(Leporello)
l mio tesoro intanto(Don Ottavio) Per queste tue manine(Zerlina e Leporello)
Oh statua gentilissima (Don Giovanni, Leporello) Mi tradì quell'alma ingrata(Donna Elvira)
Crudele?Ah non dir bell'idol mio(Donna Anna) Ritorna all'articolo di presentazione

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