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L'asino, amico dei contadini fino all'avvento dell'impiego delle macchine in agricoltura.
Il testo della canzone:
Avia nu sciccareddu
ma veru sapuritu,
a mia mi l`ammazzaru
poveru sceccu miu.
Chi bedda vuci avia
paria nu gran tenuri,
sciccareddu di lu me cori
comu iu t`haiu a scurdari.
E quannu cantava facia...
iiiiha iha iha
sciccareddu di lu me cori
comu iu t`haiu a scurdari.
Quannu `nta la so` strata
na scecca iddu `ncuntrava,
prestu addrizzava aricchi
e tutta l`arraspava.
Quannu muriu me mogghi
chiancii senza duluri,
ora ca mursi u sceccu
chianciu cu tuttu lu cori.
Chi bedda vuci avia
paria nu gran tenuri,
sciccareddu di lu me cori
comu iu t`haiu a scurdari
e quannu cantava facia...
iiiiha iha iha
sciccareddu di lu me cori
comu iu t`haiu a scurdari.
Presentiamo La canzone popolare siciliana "U sciccareddu" in formato midi e un video youtube in cui la canzone è cantata da Gino Bechi.
L'asino è senz'altro
notevole nell'ambito delle tradizioni popolari italiane e nel folklore
siciliano. Racconti, proverbi, aneddoti ricordano quest'umile e utile
animale. Per i contadini di Sicilia e sicuramente di tante altre
regioni italiane e anche non italiane l'asino fu, fino all'avvio
della motorizzazione nelle campagne, compagno fedele di lavoro. Nei
paesi inerpicati sui colli e sulle montagne l'asino o il mulo, per
chi se lo poteva permettere, rappresentava un valido mezzo per trasferirsi
da casa al podere e viceversa. Per il contadino povero era l'unica
possibilità per trasportare i prodotti della terra, la legna
e gli arnesi. I contadini diligenti curavano e riguardavano
l'asino a volte più della moglie. Il venir meno dell'asino è per
il contadino un duro colpo.
Nella canzone popolare siciliana un uomo piange la morte del proprio
asino. Era
- dice l'uomo disperato - "tantu sapuritu, avia na bedda vuci e paria un
gran tinuri, ma mi l'ammazzaru, poviru sceccu miu". E' la violenza subita
che fa da motore al canto popolare siciliano. L'asino è stato abbattuto
da mano perfida molto probabilmente per vendetta. Nelle parole del contadino
che ha subito la perdita dell'asino non c'è sentimento di rivalsa per
quello che ha subito, ne tanto meno di vendetta, ma di dolore e di pura e semplice
rassegnazione.