Canti e canzoni popolari italiani

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Canti e canzoni popolari italiani - 01

Presentiamo dei canti popolari, popolari non però nel senso che facciano parte della folk-musica, cioè di musica tradizionale cantata nelle feste dai paesani. Tra i brani scelti ci sono pure queste composizioni folk, ma la maggior parte di essi é costituita da brani popolareggianti: cioè brani che attingono alla cultura popolare, ma sono composti da persone che non vengono da realtà subalterne. In linea di massima i canti veramente popolari hanno o carattere religioso, come quelli natalizi, o sono canti di malavita e di carcerati, o canti relativi a fatti accaduti, canti di lavoro, canti relativi a usi nuziali. Spesso autori di musica leggera e di musica cabarettistica hanno ripreso e riplasmato melodie popolari. Ogni regione italiana ha i suoi canti. Oltre ai canti presentiamo canzoni popolari molto famose che tutti gli italiani o almeno gli italiani di una certa generazione hanno imparato a cantare.

Canti e canzoni popolari italiani - 01: Spazzacamino

Spazzacamino(Rusconi-Cherubini)

SPAZZACAMINO
In questa pagina vengono presentate du canzoni che hanno lo stesso titolo, ma versi e contesto diversi. La canzone Spazzacamino che inizia coi versi Quando in ogni paesello è stata scritta nel 1929 da Gianluigi Rusconi per la musica e da Luigi Cherubini per i versi. La canzone mette in evidenza il triste destino di un bambino che fa lo spazzacamino e viene scacciato da un altro bambino cui si accosta per giocare. Un canto popolare, probabilmente più antico, invece narra affettuosamente le vicende di uno spazzacamino adulto. Il canto lo descrive simpaticamente come profittatore di signorine. Quelle lo chiamavano in casa per la pulizia del camino, ma allo spazzacamino riusciva qualcos'altro. Nel finale di queste filastrocche la signorina partorisce dopo nove mesi circa un bebè bambino molto somigliante allo spazzocamino.
Testo della canzone di Rusconi - Cherubini

Quando in ogni paesello
l'inverno viene
e la neve il suo mantello
vi distende pian piano.

Abbracciando il mio fardello
di cenci e pene,
sospirando un ritornello,
me ne vado lontan.

Come rondine vò,
senza un nido né raggio di sol,
per ignoto destino,
il mio nome è lo spazzacamino.

Della mamma non ho
la carezza più tenera e lieve,
i suoi baci non so,
la mia mamma è soltanto la neve.

È Natale, non badare
spazzacamino,
ogni bimbo ha un focolare
e un balocco vicino.

Io m'accosto per giocare
quando un bambino
mi dà un urto: "Non toccare,
va a spazzare il camin".

Tu mi scacci lo so
perché il volto più bianco non ho,
ma lo spazzacamino
tiene un cuor come ogni altro bambino.

Se possiedi il tesor di un lettuccio
ben soffice e lieve,
io mi sento un signor
quando sogno in un letto di neve.

Ed è questo il destin
di noi poveri spazzacamin

Lo spazzacamino, canto popolare

Commento personale:

Bixio Cherubini ha una visione idilliaca della vita. Questo testo corrisponde alla concezione che sovrasta "Mamma" . La mamma è il bene maggiore di ogni individuo. In questa canzone il bambino spazzacamino non ha una mamma. E' probabilmente uno spazzacamino sfruttato da qualcun altro. Si sa che i bambini erano più adatti per fare questo tipo di lavoro. Uomini robusti, per fare lo stesso lavoro di un bambino che si introfulava nelle canne fumarie dei camini, dovevano comprare attrezzature costose e a volte difficili da trasportare sui tetti. In effetti avere una mamma non equivale a non potere essere sfruttato. A questo spazzacamino manca l'affetto e l'appoggio di una famiglia, con una madre e un padre responsabili. La musica della canzone è bellissima, se la cantano Claudio Villa o Luciano Tajoli, la trovi ancora più commovente. Ma è possibile che proprio la cultura che aleggiava in quegli anni abbia contribuito a creare nelle masse il bisogno, la ricerca di un avvenire per i propri figli al di là del lavoro manuale, del lavoro che sporca. Ma non vado oltre altrimenti il discorso si farebbe troppo lungo. C'è da aggiungere che il mestiere dello spazzacamino era adatto oltre che a un bambino o ragazzino anche a dei tipi piccoli di statura e minuti. Questo tipo di uomini riscuoteva anche simpatie fra il popolo e infatti un canto popolare lo descrive simpaticamente come profittatore di signorine. Quelle lo chiamavano in casa per la pulizia del camino, ma allo spazzacamino riusciva qualcos'altro. Nel finale di queste filastrocche la signorina partorisce dopo nove mesi circa un bebè molto somigliante allo spazzocamino, forse perchè minuto, piccolino. Ma a 10 anni il bambino fà il mestiere del padre e sicuramente, un pò più grande, metterà incinta un'altra signorina in un ciclo senza fine. Nello "spazzacamino" popolare c'è tutt'altra musica, un modo diverso di sentire la vita, rispetto ai fruitori piccoli-borghesi della canzone di Cherubini.

Il testo del canto popolare

Su e giù per le contrade
di qua e di là si sente
cantare allegramente
xe qua lo spazzacamin.

S'affaccia alla finestra
'na bella signorina
con voce assai carina
chiama lo spazzacamin.

Prima lo fa entrare
e poi lo fa sedere
dà da mangiare e bere
allo spazzacamin.

E dopo aver mangiato
mangiato e ben bevuto
gli fa vedere il buco
il buco del camin.

Mi spiace giovanotto
che il mio camin l'è stretto
povero giovinetto
come farai a salir.

Non dubiti signora
son vecchio del mestiere
so fare il mio dovere
su e giù per il camin.

E dopo quattro mesi
la luna va in crescenza
la gente va dicendo
quello è lo spazzacamin.

E dopo nove mesi
è nato un bel bambino
e assomiglia tutto
allo spazzacamin.

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