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Presentiamo dei canti popolari, popolari non però nel senso che facciano parte della folk-musica, cioè di musica tradizionale cantata nelle feste dai paesani. Tra i brani scelti ci sono pure queste composizioni folk, ma la maggior parte di essi é costituita da brani popolareggianti: cioè brani che attingono alla cultura popolare, ma sono composti da persone che non vengono da realtà subalterne. In linea di massima i canti veramente popolari hanno o carattere religioso, come quelli natalizi, o sono canti di malavita e di carcerati, o canti relativi a fatti accaduti, canti di lavoro, canti relativi a usi nuziali. Spesso autori di musica leggera e di musica cabarettistica hanno ripreso e riplasmato melodie popolari. Ogni regione italiana ha i suoi canti. Oltre ai canti presentiamo canzoni popolari molto famose che tutti gli italiani o almeno gli italiani di una certa generazione hanno imparato a cantare.
Il testo
Rataplan! Tamburo io sento
che mi chiama alla bandiera.
Oh che gioia, oh che contento,
io vado a guerreggiar.
Rataplan! Non ho paura
delle bombe e dei cannoni:
io vado alla ventura,
sarà poi quel che sarà.
Oh, la bella Gigogin,
col tromilerillellera,
la va spasso col so' spincin,
col tromilerillerà!
Di quindici anni facevo all'amore...
Dàghela avanti un passo,
delizia del mio core!
A sedici anni ho preso marito...
Dàghela avanti un passo,
delizia del mio core!
A diciassette mi sono spartita...
Dàghela avanti un passo,
delizia del mio cor!
La ven, la ven,
la ven alla finestra,
l'è tutta, l'è tutta,
l'è tutta insipriata!
La dis, la dis,
la dis che l'è malada
per non, per non,
per non mangiar polenta!
Bisogna, bisogna,
bisogna aver pazienza,
lassalla, lassalla,
lassalla maridà!
Mi baciò, mi baciò il bel visetto.
Ciacciaccià!
Io le dissi, io le dissi: che diletto!
Ciacciaccià!
Là più in basso, la più in basso, in quel boschetto,
andaremo, andaremo a riposà!
La domenica andando alla messa