MUSICA M.I.D.I. MITI RACCONTI POPOLARI E VARIA ATTUALITA'

E' stato un compositore italiano di musica barocca, particolarmente famoso per le sue opere. In campo operistico è considerato uno dei fondatori della grande scuola musicale napoletana. Secondo altre fonti nacque a Trapani il 2 maggio 1659 e molto probabilmente il nome della sua famiglia era in origine Scarlata(cognome molto diffuso in Sicilia rispetto al resto d'Italia). In alcuni manoscritti di sue opere il musicista si autoproclama di origine trapanese. Anche se i documenti sui primi anni della sua vita sono scarsi, sembra certo che all’età di 12 anni lasciò la Sicilia,insieme a due delle sue sorelle, per giungere a Roma, dove avrebbe studiato per poco più di un anno con Giacomo Carissimi; nel 1678 si sposò con Antonia Anzalone(anche questo cognome è molto più diffuso in Sicilia rispetto al resto d'Italia), con la quale ebbe 10 figli, 7 maschi (fra i quali il grande Domenico) e 3 femmine, una famiglia numerosa che fu la causa delle sue diverse migrazioni e degli spostamenti alla continua ricerca di una migliore stabilità economica.Sulla sua musica queste le osservazioni di un musicologo, Malcom Boyd: <<Sebbene Alessandro Scarlatti non possa essere considerato un grande innovatore, la sua musica illustra in modo più vivido di quella di qualsiasi altro compositore le innovazioni che la sua epoca produsse: l’aria “col da capo”, “l’ouverture italiana”, gli inizi di una tecnica orchestrale, e soprattutto il riconoscimento della tonalità e dei rapporti esistenti fra le varie possibilità tonali quale base della struttura musicale. Tutti questi fattori ebbero un’importanza vitale per la direzione che la musica prese alla fine del Seicento, e Scarlatti favorì il loro sviluppo più di chiunque altro della sua generazione>>.Il conte Francesco Maria Zambeccari, acuto indagatore dei costumi musicali, ebbe a dire di Alessandro Sacarlatti: <<le compositioni sue sono difficilissime e cose da stanza, che in teatro non riescono, in primis chi s'intende di contrapunto le stimarà...in un'udienza d'un teatro di mille persone, non ve ne sono venti che l'intendono.>> Ma Handel, contemporaneo del figlio Domenico, fece tutto l'opposto, da imprenditore-musicista scrisse opere che assecondavano il gusto del pubblico.

Ad te Domine levavi

Son tutta duolo

Exultate Deo

Se Florindo è fedele

Toglietemi la vita ancor

Se tu della mia morte

Le violette

Sento nel core

Già il sole dal Gange

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