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Claudio Villa nacque a
Roma nel 1926 da una famiglia modesta nel quartiere di Trastevere. Suo
padre, Pietro Pica(questo il vero nome del cantante) di idee antifasciste,
era vetturino e acquaiolo, la madre, Ulpia, era casalinga e a volte vendeva
dei dolcetti fatti in casa al mercato. Fu dotato da madre natura di una
voce splendida. Egli seguì il canto di Carlo
Buti(1902-1963), un cantante molto famoso che aveva fatto studi musicali
classici, probabilmente anche per un fatto fortuito. Nel 1945 si ammalò di
tubercolosi. Il medico gli consigliò di abbandonare il canto, ma
volle continuare rischiando complicazioni.
Non poté cantare a voce piena e nei primi tempi, fu costretto a
ricorrere alla tecnica del falsetto, con i ghirigori e i filati. Allora
gli fu d'aiuto seguire
il canto di Buti, che divenne il suo idolo, e acquisì una ottima
tecnica vocale, l'appoggio sul diaframma, il vibrato, il giramento della
voce anche in note relativamente basse, le famose smorzate. Difficile trovare
un
cantante dalle capacità melodiche, dall'estensione di voce come Claudio
Villa, a meno che non si tengono presenti i cantanti
lirici in cariera, con
i quali poteva essere confuso. Fu fedele alla canzone melodica italiana e
alla vocalità di quella napoletana per
sua scelta di fondo. Grosso modo ebbe successo finchè il grande pubblico,
specie i giovani, non cambiò gusto e volle una musica anche legata
al ballo frenetico e una vocalità più accessibile. Claudio Villa detiene
il primato di vittorie, assieme a Domenico Modugno,
al Festival di Sanremo, quattro per l'esattezza:
nel 1955,
con Buongiorno tristezza, in coppia con Tullio Pane; nel 1957
con Corde
della mia chitarra, in coppia con Nunzio Gallo; nel 1962, con Addio...
addio, proprio in coppia con Modugno,
e nel 1967,
con
Non
pensare a me in coppia con Iva Zanicchi. Fu anche autore,
ci sono 35 canzoni depositate a suo nome, fra cui la più famosa è "Binario".
Proprio con questa canzone nel 1959 vince la
prima edizione del Festival di Barcellona. Vinse anche due edizioni di
Canzonissima, nel 1964 con 'O sole mio e nel 1966 con Granada e
nel 1963 il Festival di Napoli con Jammo ja' con Maria Paris.
Nell'arco della sua carriera ha venduto 45 milioni di dischi in tutto il
mondo. Una curiosità circa l'età della sua scomparsa dovuta a un infarto
nel 1987, a 61 anni, proprio gli stessi anni di vita di Carlo Buti(1902-1963).
Vogliamoci
tanto bene (testo e musica di Renato Rascel)
Vogliamoci tanto bene, amore mio,
il cuore ti dice: "non lasciarmi più".
Abbracciati forte a me, non dirmi addio
perchè io non vivo se mi manchi tu.
Se tu puoi scordare i baci che ti ho dato
ricordati quelli che tu hai dato a me
quel giorno che a Lungotevere
giurasti l'eterno amor.
Vogliamoci tanto bene, ma tanto ancor
Vogliamoci tanto bene, amore mio,
il cuore ti dice: "non lasciarmi più".
Abbracciati forte a me, non dirmi addio
perchè io non vivo se mi manchi tu.
Se tu puoi scordare i baci che ti ho dato
ricordati quelli che tu hai dato a me
quel giorno che a Lungotevere
giurasti l'eterno amor.
Vogliamoci tanto bene, ma tanto ancor
Vogliamoci tanto bene, amore mio,
il cuore ti dice: "non lasciarmi più".
Abbracciati forte a me, non dirmi addio
perchè io non vivo se mi manchi tu.
Se tu puoi scordare i baci che ti ho dato
ricordati quelli che tu hai dato a me
quel giorno che a Lungotevere
giurasti l'eterno amor.
Vogliamoci tanto bene, ma tanto ancor