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La serva padrona e’ un celebre intermezzo buffo di Giovan Battista Pergolesi. Fu composta su libretto di Gennaro Antonio Federico, e rappresentata la prima volta al Teatro San Bartolomeo di Napoli il 28 agosto 1733. I protagonisti sono Uberto, vecchio scapolo scontroso e taciturno, e la sua giovane e astuta serva, Serpina. Uberto, stanco dei capricci e delle prepotenze di Serpina, decide di ripristinare i giusti ruoli all’interno della casa fingendo di volersi sposare. La ragazza, ingelosita, annuncia a sua volta, con la complicità del servo Vespone, il suo matrimonio con il fantomatico capitan Tempesta. Dallo sgomento provato al sentire l’annuncio delle nozze, Uberto capisce di essere innamorato di Serpina. Presto il finto capitan Tempesta si presenta minaccioso a reclamare la dote della giovane, e minaccia Uberto avvisandolo che in caso di diniego, gli toccherà di sposarla lui stesso. Spinto un po’ dalla paura e un po’ dall’amore per Serpina, Uberto si lascia estorcere la promessa di matrimonio. La burla è poi svelata e Serpina, anch’essa innamorata di Uberto, da serva diventa padrona.
Personaggi:
Uberto (basso)
Serpina (soprano)
Vespone, servo di Uberto (personaggio muto)
Duetto finale
Duetto finale(Serpina e Uberto)
Il testo del duetto
SERPINA Contento tu sarai, avrai amor per me?
UBERTO So che contento è il core e amore avrò per
te.
SERPINA Di pur la verità.
UBERTO Quest'è la verità. SERPINA Oh dio! mi par
che no.
UBERTO Non dubitar, oibò!
SERPINA Oh sposo grazïoso!
UBERTO Diletta mia sposetta!...
Insieme SERPINA Così mi fai goder.
UBERTO Sol tu mi fai goder.-
SERPINA Se comandar vorrò, disgusto non avrai or serva più non son.
UBERTO Disgusto non avrò, se comandar vorrai: ma con discrezion.
SERPINA Quanto sei caro, quanto!
UBERTO Quanto sei cara, quanto!
SERPINA E UBERTO Quest'è per me piacer!
Prima parte
Aspettare_e_non_venire(Uberto)
Seconda parte
Son imbrogliato io già(Uberto)
Le pagine su Giovan Battista Pergolesi