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Nel corso del Settecento e dell’Ottocento
si diffuse la prassi di pubblicare a suo nome a fini speculativi qualunque
spartito avesse lo stile musicale della Scuola musicale napoletana. Questo portò a
contare oltre 500 composizioni nel catalogo informale delle sue opere.
I critici, oggi, ritengono che le sue opere autentiche non siano più di
30.
Giovanni Battista Draghi
(o Drago) nasce a Jesi in provincia di Ancona. Il soprannome Pergolesi
deriva dal nonno Francesco, un artigiano originario della cittadina di
Pergola (PU) trasferitosi
nel 1635 nella città natale di Giovanni Battista. Col tempo il
soprannome Pergolesi divenne di uso comune per designare la sua famiglia.
Se in vita, nonostante i numerosi riconoscimenti, la fama di Pergolesi era strettamente limitata all'ambiente musicale napoletano e romano, non deve sorprendere che questa figura di compositore, morto giovanissimo con una parabola artistica di soli cinque anni e tuttavia in grado di lasciare una manciata di composizioni indimenticabili, abbia potuto suggestionare poeti ed artisti che, nel corso dell'Ottocento, ne reinterpretarono la figura in chiave romantica. Tuttavia già alla metà del Settecento era immensamente più noto di quanto non fosse stato in vita: le numerose stampe delle sue composizioni iniziarono a viaggiare in tutta Europa, interessando autori minori o anche di rango elevato come Johann Sebastian Bach. La scarsità di informazioni tangibili sulla sua vita e sulle sue opere fece proliferare fantasiosi aneddoti di ogni tipo: si insinuò persino il dubbio che la sua tragica fine non fosse dovuta a cause naturali, ma all'avvelenamento da parte di musicisti invidiosi del suo talento; gli furono attribuiti una bellezza apollinea e numerosi tragici amori. Proprio a causa di tale straordinaria fama il suo catalogo di opere ha subito un curioso destino: nel corso del Settecento e dell’Ottocento si diffuse la prassi di pubblicare a suo nome - con fini speculativi - qualunque spartito avesse lo stile musicale della Scuola musicale napoletana. Questo portò a contare oltre 500 composizioni nel catalogo informale delle sue opere. La più recente critica musicale ha ridotto a meno di 50 le composizioni di Pergolesi, e fra queste solo 28 sono i lavori la cui paternità è considerata indiscutibile. Tuttora rimangono seri dubbi sull'attribuzione di alcuni dei suoi lavori, anche fra i più noti, come il “Salve Regina” in Fa, o l'oratorio “La Fenice sul rogo” e diverse edizioni musicali e discografiche tuttora perpetrano queste incertezze sulla paternità di diverse composizioni, pubblicando a suo nome lavori che sono stati sicuramente prodotti da altri autori.
Concerto per flauto in Sol by Yann Forestier
spirituosoStabat mater by Isabelle J. Frydman
1)Stabat mater dolorosa(duetto) 2)Cujus animam gementem(soprano) 3)O quam tristis et afflicta(duetto) 4)Quae moerebat et dolebat(contralto) 5)Quis est homo(duetto) 6)Vidit suum dulcem natum(soprano) 7)Fac, ut ardeat cor meum(duetto) 8)Eja, mater, fons amoris(contralto) 9)Sancta mater, istud agas(duetto) 10)Fac ut portem Christi mortem(contralto) 11)Inflammatus et accensus(duetto) 12)Quando Corpus morietur(duetto)Se tu m'ami , se tu sospiri - canzonetta
Le pagine su Giovan Battista Pergolesi